15/10/10

Un preghiera che nasce dal cuore

Carissimi oggi voglio regalarvi una preghiera che ho scritto in un momento delicato della mia vita.
La regalo a tutti coloro i quali credono e perchè no anche a coloro che dicono di non credere.
A Te
Eccoti la su quella croce che mi guardi.
Tu che conosci ogni capello della mia testa, ogni mio pensiero, ogni palpito del mio cuore, ogni lacrima versata anche quelle da me dimenticate.
Mi guardi e osservi il mio modo di vivere in questo mondo che non mi piace, che non sento mio.
Mi guardi chiudere tutti fuori dalla porta della mia anima.
Per gli uomini e le loro categorie questo è essere pazzi, depressi.
E’ tanto facile catalogare in categorie sterile le emozioni, il dolore, l’inadeguatezza, perché questo ci permette di non porci domande, di non metterci in discussione.
Agli uomini non importa perché chiudiamo le porte del nostro cuore e della nostra anima.
Tu lo sai che non mi piace vivere in questo mondo sterile, fatto di apparenze, di colori grigi dietro cui ci nascondiamo per sopravvivere.
Oggi in tanti veniamo a prostrarci ai tuoi piedi, ma mi chiedo se fossi venuto oggi cosa il mondo avrebbe detto del tuo gesto.
Penso che verresti considerato più pazzo di me.
Caro Amico mio oggi l’amore come lo intendi Tu non esiste.
E’ il miraggio della nostra vita, e l’aurora che vorremmo vedere nel nostro cuore, al di là delle tenebre.
Ci sfioriamo ma non ci guardiamo, siamo tutti ciechi di Gerico.
Evitiamo che ci corregge, escludiamo chi non ci piace, feriamo chi diciamo di amare.
Come posso sentire il Tuo amore se non sento prima quello del fratello che mi è fianco.
Tu sai più cose di me, quelle che per me sono ombre, ricordi seppelliti, dolori nascosti, per te sono chiari.
Aiutami a diradare le ombre, ad eliminare i fantasmi.
Aiutami a non chiudere definitivamente la porta del mio cuore.
Aiutami facendomi sentire il Tuo amore, adesso in questo mondo perché il mio cuore sente solo freddo.

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